In questo contributo parleremo delle lenti a contatto. No, non è questa la sorpresa. Parleremo anche di bambini. Di uno in particolare. E daremo una risposta alla domanda sul perché non si devono condividere le lenti a contatto.

Perché ho scritto questo? Perché quello che sto per dire si adatterà molto bene ai bambini ma si basa in realtà su dati obiettivi che riguardano anche gli adulti. Si tratta quindi di un testo per portatori di lenti adulti, e per quelli piccoli, che vogliono diventarlo. Iniziamo.

I bambini sono piccoli uomini di immensa ispirazione. Troppo spesso lo dimentichiamo persi tra montagne di pannolini e infinite gare di «ce l’hai!». Con un po’ di apertura e meno sbuffi, perfino il 65esimo «Perché?» sulla bocca di un bambino di tre anni può incantare e uno inizia a chiedersi: già, perché? O perché no?

Per favore scendi dallo sgabello.

Perché?

Perché così cadi.

Perché?

Perché non puoi aggrapparti.

Perché?

Perché non c’è nulla da afferrare.

Perché?

Perché… ricordatemi chi ha inventato un modo così stupido di sedersi? Senza schienale e tutto quanto? E poi è anche infinitamente scomodo.

Eureka!

 

Non passare le lenti a contatto di occhio in occhio

La «condivisione» è il topic del momento. «Condividere è divertente» e via dicendo. Certo, non funziona sempre alla perfezione e a volte non ne voglio sapere neanche io. L’unica persona con cui mia figlia condivide volentieri, sono io. E non ci sono eccezioni. Inclusi panini masticati e spazzolini da denti.

Di recente anche le mie morbide lenti a contatto hanno catturato il suo interesse. A oppormi quando indossa i miei occhiali ho rinunciato da tempo. Ma le mie lenti a contatto no! Quelle no!

Perché?

Perché le lenti a contatto sono adatte ai miei occhi. Ma questo non significa che vadano bene anche a te, tesoro.

Perché?

Perché ogni occhio è unico. Ci sono occhi grandi, occhi piccoli, occhi che secernono molto liquido lacrimale e altri meno, occhi con astigmatismo, occhi con lacrime che contengono molto grasso, occhi che possono sopportare la presenza di lenti a contatto più a lungo di altri, occhi secchi e così via. E poi condividere le lenti a contatto non è igienico (con tono schifato).

Perché?

Beh, se passo le mie lenti a contatto direttamente dai miei occhi ai tuoi, senza pulirle prima accuratamente, assieme alle lenti a contatto ti passo tanti piccoli batteri. Così come con il diavoletto dei denti, ma più cattivi. E si parla di 100’000, ad andar bene. È davvero pericoloso.

Perché?

Perché il tuo corpo fa già fatica a occuparsi dei tuoi batteri, figuriamoci dei miei! Sono degli estranei per lui e non gli piacciono proprio. Se sei sfortunata, non si ammalano solo i tuoi occhi, ma tutto il tuo corpo. Perché ai batteri cattivi piace tanto moltiplicarsi, soprattutto negli occhi.

Perché?

Perché quelle piccole bestioline sono molto brave in questo. C’è un bel teporino, c’è la giusta umidità e c’è da mangiare in grandi quantità. Si cibano precisamente di proteine e zuccheri che trovano nelle tue lacrime.

Ma le mie lacrime non sono salate?

Sì, c’è anche un po’ di sale. Ci sono tante sostanze che si depositano anche sulle mie lenti a contatto, se le indosso tutto il giorno. Ecco perché alla sera devo sempre pulirle a fondo.

Mamma?

Sì?

Non voglio proprio avere le tue lenti a contatto. Devono rimanere sui tuoi occhi.

Grazie tesoro, è molto carino che tu…

Lo sapevo: condividere è stupido.